Sovescio nel vigneto: lo fai anche tu?

Uno degli strumenti a disposizione dell’agricoltore per contrastare l’impoverimento fisico, chimico e biologico del terreno è il sovescio, pratica molto diffusa in passato e negli anni abbandonata per la graduale introduzione della concimazione di sintesi.
In questo ultimo periodo però è stata riscoperta, oltre che per gli effetti positivi sul terreno, anche per l’esigenza di reintrodurre tecniche che rendano l’agricoltura meno dipendente da risorse non rinnovabili. Ma vediamo bene in cosa consiste la pratica del sovescio.
Pratica del sovescio per migliorare i terreni
Il sovescio è una pratica agronomica migliorativa, consistente nel coltivare specie erbacee per poi interrarle, migliorando la fertilità del terreno. In questo modo, si realizza una vera e propria coltura/non coltura che lavora in simbiosi con la vigna e, costituisce sicuramente un’arma strategica per ottenere risultati concreti.
Tanto è vero che, negli ultimi anni, si è fatto sempre più ricorso agli inerbimenti controllati: tecnica complessa ma resa fruibili a tutti i professionisti e gli hobbisti grazie ad un collaborazione tra il team tecnico Vignaviva-Agroenologia, esperto di gestione biologica in viticoltura, e la Di Pietro Srl, impegnata da oltre 40 anni nello sviluppo e la distribuzione di soluzioni innovative per la viticoltura.
Estremamente flessibile nelle scelte delle essenze da mettere a dimora, anche in base all’utilizzo del suolo e alle sue disponibilità idriche-minerali , l’inerbimento controllato riesce a regolare le diverse fasi della vite e, grazie ad una rapida ed omogenea copertura, esso:
- Regola naturalmente la vigoria della pianta
- Promuove un’azione limitante nei confronti delle infestanti
- Migliora la struttura del suolo favorendo il movimento della soluzione circolante, mantenendo sempre un corretto bilanciamento tra aria /acqua, aiutando la permeabilità e l’areazione radicale
- Favorisce il decompattamento naturale del suolo, per permettere la naturale ossigenazione della rizosfera con tutti i benefici correlati ad una buona attività microbica
- Limita la traspirazione, soprattutto nei mesi più caldi può essere piegato rapidamente con un rullo pacciamante; l’inerbimento cosi piegato si disidrata e copre il suolo evitando la traspirazione, funge da pacciamatura limitando lo sviluppo di nuove erbe e al contempo conserva la disponibilità idrica del suolo
- Incrementa la sostanza organica, azoto e numerosi micro e macro elementi* (a seconda della miscela desiderata)
- Favorisce un’zione biocida nei confronti di nematodi e funghi*(a seconda della miscela desiderata)
- Sortisce l’effetto tampone nei confronti dei fitofarmaci utilizzati in vigna durante l’anno
- Incrementa la naturale biodiversità del campo creando un’ambiente competitivo tra specie
- Evita l’erosione a causa del ruscellamento superficiale, soprattutto negli ultimi anni dove spesso si verificano temporali estivi di discreta intensità
- Dal punto di vista meccanico, un buon cotico consente tempestive entrate in campo, post eventi climatici, permettendo un controllo immediato dei patogeni.
Ma quali sementi scegliere per un sovescio di qualità?
Le essenze, per avere un sovescio di qualità, devono essere bilanciate tra di loro per evitare estreme competizioni con la vigna.
È proprio questo che abbiamo fatto noi di Di Pietro, in collaborazione con il team tecnico Vignaviva-Agroenologia, proponendo dei miscugli equilibrati marcati Vignaviva per dare maggiore energia con un regolare apporto di azoto, grazie a selezionate specie azoto fissatrici, graminacee e crucifere, con azione biocida e biofumigante.
Infatti, i semi leguminosi apportano azoto al terreno (le piante azotofissatrici vanno in simbiosi con i batteri azotofissatori e, attraverso di essi, fissano l’azoto al terreno producendo dei tubercoli ricchi di azoto nella zona della radice), mentre quelli graminacei proteggono i primi dal freddo e li rendono più resistenti alla siccità. Invece, i sementi cruciferi riescono ad assimilare il fosforo insolubile presente nel terreno e, con la loro radice a fittoni, lavorano il terreno contribuendo a mantenerlo soffice.
Variando la combinazione delle diverse essenze, il team Vignaviva-Agroenologia è riuscito a creare due tipologie di miscugli rispondenti a due esigenze specifiche del vigneto:
- VIGNAVIVA ENERGY: fissa l’occorrente quantità di azoto al terreno rinvigorendo i vigneti stentati; la dose minima per ettaro è di 85 kg
- VIGNAVIVA BALANCE: stabilizza le sostanze organiche necessarie al vigneto migliorando la struttura del terreno; la dose minima per ettaro è di 100 kg
Ci auguriamo che questo articolo ti sia piaciuto, alla prossima!
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